Come utilizzare LinkedIn: metriche e Social Selling

Eccoci con un nuovo contenuto sul nostro Social B2B preferito (forse anche perché è l’unico). Dopo averti raccontato come creare contenuti utili per il tuo pubblico, vorremmo spiegarti come assicurarti della loro efficacia e come sfruttare tutto il tuo appeal per trovare nuovi clienti o collaboratori. Pronti?

Quando hai creato il tuo profilo su LinkedIn forse non eri ancora consapevole di tutte le opportunità che offre questo Social Network, che contrariamente a quanto si pensi non serve solo per trovare lavoro eccetera eccetera (lo diciamo sempre, ce ne rendiamo conto anche noi).

Se stai leggendo questo articolo sei già a uno step successivo e sai che per far conoscere la tua azienda su LinkedIn dovrai lavorare sulla reputazione della tua azienda, dare spazio alle persone che ci lavorano e dovrai creare contenuti interessanti che raccontino l’identità del brand alla tua audience. E poi? Le potenzialità di LinkedIn in realtà non sono ancora finite, o meglio, non te le abbiamo ancora raccontate tutte. 

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LinkedIn per l'internazionalizzazione

In questo articolo scoprirai

Metriche as a religion: come controllare il rendimento dei post

Avere un piano editoriale definito nei minimi dettagli è quasi inutile se non tieni conto del rendimento dei post e dell’effetto che generano nel tuo pubblico.

C’è una parola che deve diventare un mantra per te: metriche.

La tua nuova religione prevede che alla fine della settimana tu debba dedicare una giornata all’analisi delle metriche di LinkedIn per monitorare l’andamento dei post pubblicati nel corso dei sette giorni precedenti. 

Se preferisci non definirti praticante, sappi che In realtà LinkedIn permette di monitorare i post con la cadenza che preferisci: per la Company Page è persino possibile personalizzare l’intervallo di tempo inserendo manualmente le date di tuo interesse. 

Il nostro suggerimento, in quanto guide non proprio spirituali, è però quello di controllare il tuo operato alla fine della settimana o comunque con una certa frequenza in modo da raddrizzare immediatamente il tiro se dovessi renderti conto che i tuoi post non stanno generando l’effetto desiderato. 

LinkedIn pone invece maggiori limiti all’analisi delle Professional Page: ti dà infatti la possibilità di scegliere soltanto tra uno dei periodi prestabiliti, niente panico però, sarà comunque possibile svolgere un’analisi completa del profilo.

Ma andiamo a vedere come si svolge un’analisi dei contenuti e quali valori tenere in maggiore considerazione per capire se la direzione presa è quella giusta. 

Spesso, analizzando il rendimento dei post, ci si sofferma soltanto sul numero di reazioni ottenute nel singolo post, ma per essere davvero sicuri del successo dei post dovrai innanzitutto andare sulla tua Company Page e quindi cliccare sulla sezione analisi.

Una volta nella sezione analisi, in alto troverai le voci: contenuto, visitatori, follower, lead, concorrenza, Employee Advocacy.

La voce ‘contenuto‘, su cui si aprirà direttamente la pagina, è quella che fa al caso nostro: ci servirà per controllare gli aggiornamenti sulle interazioni.

Dopo aver selezionato il periodo di interesse, potrai scorrere fino alla sezione ‘interazioni con i contenuti’ dove troverai una raccolta di dati sulle interazioni ricevute dal singolo post

  • Visualizzazioni: quanto è stato visto un post
  • Clic: mostra il numero di singoli clic sul tuo contenuto, sul nome o sul logo dell’azienda da parte di un utente che ha effettuato l’accesso. 
  • CTR: Il Clic Through Rate (CTR) è un indice che misura la percentuale di clic che un contenuto (annuncio, risultato di ricerca organico, ecc.) riceve in proporzione alle volte che viene visualizzato.
  • Reazioni, Commenti e Condivisioni: mostra il numero di reazioni, commenti e volte in cui i tuoi contenuti sono stati condivisi dai membri, inclusi i contenuti sponsorizzati diretti e i post video.
  • Nuovi follower: eventuali nuovi follower della pagina raggiunti grazie al post
  • Percentuale di interesse: mostra il numero di interazioni più il numero di clic e di follower acquisiti, diviso per il numero di impressioni.

Quali sono i più importanti? In via generale, le voci più indicative per determinare il successo di un post e da tenere d’occhio sono le visualizzazioni, il CTR, il numero delle interazioni e la percentuale d’interesse.

La loro salienza varia però in base all’obiettivo del post e quale sia quest’ultimo andrà stabilito prima: ad esempio, se il post che hai creato è di branding, dovrai senz’altro tenere d’occhio le visualizzazioni e le condivisioni per vedere quanto è girato. Se invece si tratta di un post informativo sarà interessante andare a vedere se qualcuno ha commentato ponendo domande a riguardo e qual è la percentuale di interesse raggiunta. 

Dovrai tenere presente che le visualizzazioni dei post dipendono dall’algoritmo di LinkedIn, mentre clic e interazioni dipendono dal contenuto e dalla struttura del post, dagli argomenti trattati, dalle call-to-action presenti che a loro volta influenzano l’algoritmo.

Inoltre, sarà fondamentale vedere se il contenuto:

  • ha generato discussioni all’interno della community;
  • è stato premiato dall’algoritmo e ha ottenuto molte visualizzazioni o se al contrario è stato penalizzato.

L’analisi dei post è un’attività indispensabile e utile a comprendere quali argomenti e format funzionano maggiormente per la tua audience su LinkedIn quindi, per evitare di pubblicare a vuoto e di non veder crescere il numero dei follower, inizia a convertirti a questo nuovo credo.

Come gettare la rete e godersi i frutti della pesca

Ora che sai quali contenuti postare e come controllare il loro rendimento, passiamo alla rete di contatti che puoi crearti grazie a LinkedIn, ma soprattutto come sfruttarla.

Il Social protagonista di questo articolo nasce proprio per creare network tra professionisti, ma molto spesso, dopo aver inviato richieste di collegamento a tappeto non si sa bene come gestire la rete e cosa fare con tutti i collegamenti.

Sapevi che LinkedIn è un canale di vendita perfetto? Non solo per vendersi ai recruiter quando si è in cerca di impiego, ma anche per vendere i propri prodotti o servizi a profili in target. Stiamo parlando del Social Selling e se segui già i nostri contenuti da un po’ è probabile che tu stia per abbandonare la lettura dell’articolo perché sai già cos’è e non ne puoi più di sentirti ripetere tutte le potenzialità di questo strumento. 

A nostra discolpa, è un’attività in cui crediamo molto, visti i risultati che è in grado di dare (e poi è il nostro lavoro, un po’ di comprensione). Se non sai a cosa ci riferiamo, te lo spieghiamo subito: si tratta di un’attività di messaggistica su LinkedIn ed è il mezzo principale tramite cui troviamo i nostri clienti, quindi non ti mentiamo di certo sulla sua efficacia. 

Sia chiaro, non si tratta di un’attività di spam; alla base serve una strategia mirata e solida che permetta di individuare le persone ideali e che rientrano nel tuo target. 

Hai delle aziende che sono nella tua lista dei clienti dei desideri? Dalla Company Page di queste dovresti riuscire a filtrare le persone che vi lavorano in base al ruolo che ricoprono in azienda e provare a contattarle scrivendo loro un messaggio mirato.

Puoi proporre tutti i tuoi prodotti e i tuoi servizi, magari differenziando in base a ciò che credi possa interessare al prospect specifico, oppure puoi pensare di ricorrere all’attività di Social Selling in casi specifici come in prossimità del lancio di un nuovo prodotto o servizio oppure prima di una fiera per portarti avanti e fissare appuntamenti con potenziali clienti.

Il nostro consiglio è di approcciare i contatti in modo “furbo”, personalizzando il messaggio in base agli interessi e al profilo del singolo professionista. Visita la pagina di ogni contatto e cerca di scoprire il più possibile: in questo modo potrai porre al tuo prospect domande mirate che mostrino un tuo reale interesse nei suoi confronti e verso le sue esigenze. La conversazione andrà avanti in modo naturale perché potrai utilizzare a tuo vantaggio le informazioni apprese sul suo conto e sfruttarle per ottenere informazioni utili sull’azienda per cui lavora e su ciò che cercano effettivamente. 

Il vantaggio è che ti basta davvero poco: LinkedIn offre un database di contatti praticamente infinito e puoi iniziare in qualsiasi momento.

Poi c’è sempre il piano B (che potrebbe anche essere un piano A): affidarti a noi per imparare tutti i segreti del Social Selling o lasciarci in gestione il tuo profilo e l’attività di messaggistica.
Questa guida è stata utile? Se non l’hai ancora fatto recupera le puntate precedenti e contattaci per prenotare una consulenza e scoprire come dare uno slancio alla tua attività su LinkedIn.
Silvia Demartis
Silvia Demartis
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